Il Comune di San Marzano, piccolo paese del versante sud-orientale della provincia di Taranto, sorge su una collina a 140m. sul livello del mare tra Sava- Fragagnano-Francavilla Fontana e Grottaglie.
Vanta una ricca e interessante storia, legata alla discendenza albanese. È l’unico paese del territorio tarantino che abbia conservato lingua e tradizioni albanesi, grazie al lungo possesso del luogo da parte dei discendenti Scanderberg.
Le nuove generazioni comprendono ora la lingua Arbёreshe, in modo limi-tato, ascoltandola in casa e nel paese solo dagli adulti, pochi però lo sanno leggere e parlare.
Nel XIV secolo il casale di “San Marzano”, ancora disabitato, entrò a far parte dei possedimenti del Principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini. Nel XV secolo gli aragonesi ebbero la meglio su questi territori, anche grazie all’aiuto delle truppe albanesi di Giorgio Castriota Skanderberg.
Nel XVI secolo, per sfuggire dall’assedio dei turchi in patria, molti albanesi si riversarono su queste terre e a San Marzano beneficiarono di particolari privilegi reali. La colonia albanese potè così crescere importando usi, costumi e riti dalla madrepatria. Nel 1530 il capitano albanese Demetrio Capuzzimati fu investito da re Carlo V del titolo di Barone di San Marzano.
Fu in questo periodo che la signoria si ingrandì sempre più diventando un fecondo centro greco-ortodosso. Il feudo nei secoli successi-vi passò nelle mani della famiglia Taurisano e successivamente della famiglia Castriota che continuò a possederlo sino alla fine del XVIII secolo.
Fu solo nel settembre del 1886 che la cittadina prese a chiamarsi “San Marzano di San Giuseppe” in onore del suo santo protettore. Il mantenimento dell’idioma albanese è oggi il segno tangibile di questi avvenimenti storici e rimane il tratto di-stintivo della comunità di San Marzano all’interno della provincia ionica.