Una Scuola davvero inclusiva è una scuola che sa rispondere adeguatamente alle difficoltà degli alunni e sa eliminare le barriere all’apprendimento ed alla partecipazione di ognuno.
Il concetto di Bisogno Educativo Speciale rappresenta una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà di apprendimento degli alunni, sia le situazioni considerate tradizionalmente come disabilità (mentale, fisica, sensoriale), sia quelle che riguardano specifici apprendimenti quali la dislessia, il disturbo da deficit attentivo, o ancora altre situazioni di problematicità comportamentale, psicologica, relazionale, di contesto socio-culturale.
Con l’introduzione nel 2006 del concetto di alunni “con Bisogni Educativi Speciali” e non più solo “con disabilità”, è stato fatto un grande passo avanti nella direzione di un sistema formativo più attento ai bisogni di ciascun alunno.
I cambiamenti nella popolazione scolastica e l’evolversi delle situazioni di difficoltà (BES) hanno imposto alla scuola di estendere il campo di intervento e di responsabilità a tutti gli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni.
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali rispetto ai quali è necessario offrire adeguata e personalizzata risposta.
La scuola è chiamata a leggere e a rispondere in modo adeguato ed articolato ad una pluralità di alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali con difficoltà di apprendimento stabili o transitorie.
In tale ottica l’attenzione sarà favorita dalla capacità di tutti i docenti di osservare e cogliere i segnali di disagio, ma anche dalla consapevolezza delle famiglie di trovare nella scuola un alleato competente.